Bisogni Educativi Speciali

Il 9 settembre 2014 è stata approvata dal consiglio Grande e Generale una legge in materia di disturbi evolutivi specifici (Legge n. 142/2014) . Tale normativa sollecita le Istituzioni scolastiche a mettere in atti interventi individualizzati o personalizzati e ad adottare misure compensative e dispensative, allo scopo di assicurare il miglior successo scolastico agli alunni con disturbi di apprendimento (dislessia, disortografia, disgrafia, discalculi), con altri disturbi evolutivi (del linguaggio, della coordinaione motoria, dell'attenzione e/o del comportamento) o con difficoltà derivanti da motivazioni accertate e documentate.

La Scuola Elementare, da anni, si è attivata per fornire agli alunni con disturbi evolutivi specifici risposte adeguate ai loro bisogni educativi. Sono stati organizzati momenti formativi, in cui gli insegnanti hanno avuto la possibilità di conoscere le caratteristiche dei singoli disturbi e di confrontarsi sulle strategie educativo-didattiche più funzionali. Anche in assenza di una normativa specifica, sono state messe in atto misure didattiche e valutative personalizzate, sulla base delle indicazioni che emergevano dalla ricerca psipedagogica.

L’approvazione, però, della Legge 9 settembre 2014 n. 142 ha dato un nuovo impulso alle iniziative gia intraprese. Durante l’anno scolastico in corso si sono svolti ulteriori moduli di aggiornamento, in particolare ci si è soffermati sulle modalità di gestione della classe dove sono presenti alunni con bisogni educativi specifici, nell’intento di creare ambienti di apprendimento capaci di favorire lo star bene a scuola , l’autostima e l’autonomia. Nei mesi di novembre e dicembre sono stati effettuati incontri fra insegnanti, genitori e specialisti del Servizio Minori per la stesura del Piano Personalizzato Didattico (PDP), previsto dall’art. 5 della legge 142/2014. E’ questo uno strumento molto prezioso, perché favorisce uno scambio di utili informazioni sull’alunno, sulle caratteristiche del suo processo di apprendimento, sui suoi punti di forza e di debolezza e conseguentemente la progettazione di interventi individualizzati e personalizzati, l’individuazione di misure compensative e dispensative, la definizione di criteri per la valutazione. Può considerarsi a tutti gli effetti un patto fra scuola, famiglia e servizi specialistici, perchè vengono assunti precisi impegni da parte dei vari soggetti in merito a ciò è necessario realizzare per favorire il successo scolastico dell’alunno con bisogni educativi specifici. Il lavoro non si conclude con l’apposizione delle firme sul PDP, ma proprio da quel momento inizia la sua funzione di valido supporto per fornire, ad un determinato alunno che presenta disturbi o difficoltà, tutti quegli accorgimenti che gli consentiranno di vivere serenamente ed efficacemente l’esperienza scolastica. Naturalmente il PDP potrà nel corso dell’anno subire modifiche o integrazioni nel caso in cui dovessero emergere nuovi elementi o criticità.

La progettazione individualizzata e personalizzata riceverà prossimamente nuovi stimoli con l’emanazione, da parte della a Commissione Tecnica per l’Inclusione Scolastica, delle Linee guida, previste nell’art. 9 della Legge 142/2014. Tale documento offrirà indicazioni tese a garantire il diritto all’istruzione agli alunni con disturbi evolutivi specifici e spunti di riflessione, affinché ogni studente possa incontrare, nel suo percorso scolastico, docenti con specifiche competenze sui bisogni educativi ed ambienti di apprendimento inclusivi.